giovedì 1 marzo 2007

U2




Gli U2 sono: Bono, The Edge , Adam Clyton e Larry Mullen jr

Li ho conosciuti tardi,
meglio tardi che mai....


Sapevo che erano, e sono tuttora, una delle rock band più famose del mondo.
Conoscevo e mi piacevano molto alcuni loro pezzi, forse quelli più commerciali: "Sunday Bloody sunday", "Pride (in the name of Love)" , "With or without you" , "I still havent found what im looking for" ecc.
Sapevo del loro impegno umanitario, in particolare quello di Bono...,
niente di più.

Nel 2003/2004 in un cesto al supermercato ho visto l'album "War" e l'ho acquistato (20 anni dopo la sua uscita).



Così ho scoperto "40" l'ultimo brano del disco, una canzone tratta dal salmo 40, destinata ad essere la canzone conclusiva di tutti i concerti di quel periodo:
"Ho atteso con pazienza il Signore/Lui si è chinato e ha ascoltato il mio pianto…"
Bono la cantava sventolando la bandiera bianca in segno di pace di riconciliazione e di perdono in quell'Irlanda insanguinata dai conflitti fra cattolici e protestanti.
( vedi www.dimensioni.org/articolo6_febbraio05.html )

Così ho scoperto che nel 1981, poco più che ventenni, Bono, Edge e Larry iniziarono a frequentare un movimento cristiano denominato gruppo Shalom, riavvicinandosi alla fede e dedicandosi alla lettura della Bibbia e che questa esperienza religiosa confluì abbondantemente nella loro musica.
Nell’album "October", uscito quell’anno, la canzone di apertura s’intitolava "Gloria" ed aveva il sapore di un inno liturgico rock:

"Provo a cantare questa canzone/Provo ad alzarmi ma non trovo appoggi/Provo a parlare ma solo in te sono completo/Gloria a te Signore/Gloria, esultate/Oh Signore, libera le mie labbra."

(tratto da www.vienievedi.net/htm/musica04.htm )

Eccetera eccetera....

Chissa perchè nessuno me ne aveva mai parlato.


Ad un giornalista che in un’intervista gli chiedeva se la religione fosse per lui una fonte di ispirazione,Bono ha risposto:
«A volte utilizzo la Bibbia. Quando ho a che fare con i fondamentalisti americani, ricordo loro che ci sono 2.103 versi delle Scritture dedicati alla povertà e che Gesù parla soltanto una sola volta di giudizio. E non è certo un giudizio attinente alla sessualità o alla morale. È un giudizio che riguarda la povertà. Ho ricordato a George Bush il passaggio di Matteo 25, nel quale è scritto: “Avevo fame e tu mi hai dato da mangiare, avevo sete e tu mi hai dato da bere, ero straniero e tu mi hai accolto”. Coloro che lo ascoltano gli chiedono: “Ma quand’è accaduto di vederti affamato e di darti da mangiare?” E Gesù risponde loro: “In verità, ogni volta che voi lo avete fatto con qualcuno di più piccolo, che è mio fratello, è a me che l’avete fatto!”. Ecco ciò che dobbiamo fare!».

Nessun commento: